Un viaggio intenso per ammirare gli stupendi paesaggi dell’altopiano in vista della festa del Timkat, entrando in
contatto con la cultura copta, fortemente radicata da secoli nell’Etiopia del Nord.
Il viaggio inizia con la visita di Addis Abeba e dell’interessantissimo Museo Nazionale dove ammirare, tra gli altri
oggetti esposti, lo scheletro della nostra antenata “Lucy”, l’Australopitecus Afarensis. Da Addis Abeba in volo a
Bahir Dar e da qui in battello sul Lago Tana per visitare alcuni antichi monasteri e i loro tesori, nascosti alla vista
sulle sue sponde, che offrono uno spaccato della profonda religiosità di questo popolo. In seguito visita delle
cascate del Nilo Azzurro, le quali nascono proprio dalle acque del Lago Tana. Attraverso una strada scenografica,
che sfiora i 3.000 metri, tra vallate, montagne e piccoli villaggi, arrivo a Gondar (UNESCO), la ‘Camelot d’Africa’,
con castelli imperiali d’epoca medioevale e le splendide chiese affrescate con scene bibliche e i volti di riccioluti
serafini. Da Gondar verso il Parco Nazionale dei Monti Semien i più alti dell’acrocoro etiopico ospitanti flora e
fauna unica al mondo. Lalibela, (UNESCO) isolato villaggio nascosto tra le montagne che custodisce le
straordinarie chiese monolitiche, scavate nella roccia, narrano le leggende, in una sola notte. Molto toccanti le
espressioni di religiosità dei numerosi fedeli che pregano dinanzi a questi luoghi di culto, oggi come secoli fa,
specialmente in occasione di festività copte. Infine rientro in aereo nella capitale Addis Abeba che ospita il più
grande mercato all’aperto di tutta l’Africa…Le strutture sono tutte di buon livello, la guida di lingua inglese e
italiana
GIORNO 1 14 gennaio
ITALIA – VOLO – ADDIS ABEBA ARRIVO IN ADDIS ABEBA
Partenza per Addis Abeba e notte in volo
GIORNO 2 15 gennaio
ARRIVO IN ADDIS ABEBA
Arrivo in mattinata all’aeroporto internazionale di Addis Abeba e, dopo il disbrigo delle formalità aeroportuali,
accoglienza da parte dello staff con successivo trasferimento in hotel. Resto della mattinata dedicata al relax e
pranzo libero. Pomeriggio dedicato alla visita della capitale dell’Etiopia, iniziando con una veduta panoramica
della capitale dalle colline di Entoto ricoperte da una fitta boscaglia di eucalipti. Proseguimento sugli ampi viali,
lungo cui si può ammirare l’imponente e inaccessibile Palazzo di Menelik, non aperto alle visite, e la Piazza
Meskel, da cui partì la rivoluzione di Menghistu. Visita all’interessante Museo Nazionale che, tra i vari reperti,
ospita lo scheletro di “Lucy”, l’Austrolopitecus Afarensis ritrovato nella valle dell’Awash nel 1974 che si ricollega
all’inizio della storia dell’uomo e risale a tre milioni di anni fa. Rientro in hotel nel tardo pomeriggio per la cena.
Pernottamento nell’ hotel Swiss Inn Nexus Hotel
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella tariffa)
S&T racconta…
Sorta come piccolo agglomerato sull’altopiano, a 2.400 metri di altitudine, lungo le rotte carovaniere e
successivamente ampliata da Menelik nel 1887, Addis Abeba, il “nuovo fiore”, conta ora più di cinque milioni di
abitanti e si fregia di essere la prestigiosa sede dell’Unione Africana, oltre che del più grande mercato all’aperto di
tutta l’Africa. Addis Abeba venne fondata dall’imperatore Menelik II, come sua nuova capitale. Prima della
fondazione di Addis Abeba, numerosi siti nelle vicinanze funsero da capitali temporanee del regno di Scioa:
Wechecha, Yerrer, Entoto e soprattutto Ankober: quest’ultima, posta a 160 km a nord di Addis Abeba e capitale
durante la seconda metà del XVIII secolo, presenta ancora le rovine del palazzo reale, poste sul ciglio di una
grande scarpata famosa per il suo panorama. Addis Abeba divenne la capitale dell’Etiopia quando Menelik II
divenne imperatore d’Etiopia nel 1889
Giorno 3 16 gennaio
BAHIR DAR – LE CASCATE DEL NILO AZZURRO – IL MONASTERO DI DEBRE LIBANOS
Partenza il mattino verso Bahir Dar, la sorgente del Nilo Azzurro e la grotta dove viveva il santo. La grotta presenta
una fontana la cui acqua è considerata sacra e il luogo è oggetto di pellegrinaggio. La cascata di Tississat, che in
amarico significa “acqua fumante”, è stata descritta dai viaggiatori come una tra le più belle al mondo: il Nilo
Azzurro. L’acqua si trasforma in nebbia, ben visibile da lontano, dando così il nome alla cascata. Per raggiungere
le cascate è necessario effettuare una camminata di circa mezz’ora. Tempo per il pranzo e ritorno a Bahir Dar per
la visita al monastero di Debre Libanos
Cena e pernottamento all’ hotel Jacaranda
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella tariffa)
S&T racconta…
Il monastero di Debra Libanòs in Etiopia, situato a circa 80 km da Addis Abeba è ubicato fra una rocca e una gola
create dall’affluente del fiume Abbay. Il monastero venne fondato nel XIII secolo dal santo Teclè Haimanòt, capo
abate del monastero stesso con la posizione di “Ichege”, la seconda nella gerarchia dopo quella di “Abuna” nel
contesto della chiesa ortodossa etiope. Durante la dominazione italiana in Etiopia, il 19 febbraio del 1937 il viceré
Rodolfo Graziani, in seguito ad un attentato contro di lui, ordinò al generale Pietro Maletti di massacrare gli
abitanti del monastero, credendo che monaci e novizi fossero coinvolti nell’attacco alla sua persona e senza
aspettare indagini con risultati ufficiali. Nessuno degli stabili originari è sopravvissuto nonostante i sospetti di
David Buxton: secondo l’archeologo ci sono ancora importanti resti nei dintorni. Al giorno d’oggi, la zona
presenta una chiesa con la tomba di Teclè Haimanòt costruita nel 1961 per ordine dell’imperatore Hailé Selassié,
cinque scuole religiose e la chiesa della Croce, indicato a Buxton come il luogo dove è custodita la Vera Croce.
GIORNO 4 17 gennaio
Il LAGO TANA – LE ISOLE DEI MONASTERI
Posizionata all’estremità meridionale del lago Tana è situata la città di Bahir Dar. In mattinata si effettua
un’escursione in battello sul lago Tana con circa 40 minuti di navigazione, dove si trovano 37 isole e 32 di esse
ospitano chiese e monasteri, tra cui “Ura Kidane Mihret e Asua Mariam”. I monaci saranno orgogliosi di mostrare
alcuni dei loro tesori: icone, manoscritti medievali e le stupende croci. Successivamente, dopo pranzo, visita alle
cascate del Nilo Azzurro, note localmente come Tissisat (cascata fumante), l’acqua precipita per 45 metri, dando
origine a nuvole di vapore e arcobaleni. Nel tardo pomeriggio rientro a Bahir Dar di un suggestivo tramonto sul
lago Tana con cena
Pernottamento all’hotel Jacaranda Hotel
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella tariffa)
S&T racconta…
Posto a 1.860 metri, a forma di cuore, il lago Tana è di natura vulcanica: le rocce che lo circondano e formano le
sue isole fanno ipotizzare che esso si sia formato in seguito a uno sbarramento dovuto a potenti eruzioni. Il lago
ha una forma grossolanamente cuoriforme, con la città di Bahir Dar nel punto più meridionale e 37 isole sulla
superficie. Sia queste isole che le coste sono sede di un gran numero di monasteri e chiese, molti dei quali di
grande importanza storica, punto di riferimento per la cristianità etiope. Tra di essi: Tana Kirkos, Daga Estifanos e
Narga Selassie. Non tutti i monasteri sono visitabili dalle donne; addirittura neppure gli animali di sesso femminile
possono mettere piede su certe isole. Da ricordare è, infine, l’interessante patrimonio naturalistico del lago che
ospita una ricca fauna, caratterizzata soprattutto da uccelli stanziali e migratori. Nell’isoletta monastero vive una
comunità di circa 150 monaci cristiano-etiopici (con rito ortodosso) che custodiscono le tombe dei primi re di
Aksum. Unitamente alla repubblica monastica del Monte Athos e all’isoletta sacra giapponese Okinoshima è
l’unico luogo nel mondo in cui non possono accedere le donne e le femmine di animali
GIORNO 5 18 gennaio
GONDAR – LA CHIESA DI DEBRE BERHAN SELASSIÉ
Direzione Nord per Gondar. A Gondar, la prima capitale con il regno di Fasilide, si trovano una dozzina di castelli
costruiti da vari imperatori nel corso di 236 anni. La città sembra più di origine europea che africana.
Successivamente visita al Palazzo di Fasiladas. Dopo pranzo proseguimento verso la Chiesa di Debre Berhan
Selassie (Luce della Trinità). L’interno è decorato con splendidi affreschi, cherubini e dipinti, si racconta che Debre
Berhan Selassie sia stato un tempo il candidato alla morte finale luogo di collocazione dell’Arca dell’Alleanza
dell’Impero etiope
Nel tardo pomeriggio cena
Pernottamento all’ hotel Goha Hotel
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella tariffa)
S&T racconta…
La città imperiale di Gondar (Patrimonio UNESCO) è situata sulla piatta dorsale che da una corona di montagne
scende verso sud, in vista del maestoso specchio d’acqua del lago Tana, e fu sede degli Imperatori d’Etiopia nei
sec. XVII-XVIII. Di quell’epoca conserva lo splendore delle pittoresche rovine dei celebri castelli imperiali e alcune
delle sue 44 chiese antiche che ne fanno una delle città più interessanti del paese, tanto da essersi meritata
l’appellativo di ‘Camelot d’Africa’. Il grande “castello di Fasiladàs”, con 4 torri angolari rotonde e un torrione
quadrato, la cui elegante facciata ricorda in qualche maniera, le costruzioni del nostro Rinascimento, è a due piani
con portali e finestre; a fianco c’è lo slanciato “Castello di Iasù I” o anche chiamato “della Sella”, a pianta
rettangolare con torri su tre angoli. Separato dal complesso ci sono i suggestivi ‘bagni di re Fasiladas’, una
stupenda costruzione in stile medievale, immersa in un rigoglioso parco, circondato da alberi secolari e collocata
all’interno di una grande piscina rettangolare (ora spesso asciutta), e come unico accesso un pontile di pietra,
ricordando un castello europeo circondato dal fossato con il proprio ponte levatoio. Tra una folta vegetazione è
situata la chiesa di Debre Berhàn Selassiè, posta in cima a una collina, costruita durante il regno di Iasù il Grande,
ricca di pitture e resa universalmente celebre dallo stupefacente soffitto “a serafini”. Tutto il monte, al tempo
degli imperatori, doveva essere fortemente abitato, come testimoniano i muretti e le rovine coperti dalla
vegetazione
GIORNO 6 19 gennaio
LA FESTA DEL TIMKAT
Sveglia di buon mattino e ritorno alla Maderia di Taboat per assistere alle cerimonie mattutine e ai battesimi che si
svolgono al Bagno di Fasilides. L’acqua, che rappresenta l’acqua del fiume Giordano, viene benedetta dal
sacerdote e poi un patriarca immerge una croce d’oro e usa l’acqua per spegnere una candela accesa sull’altare.
L’acqua viene poi spruzzata su tutta l’assemblea in commemorazione del battesimo di Cristo. Dopo il battesimo, i
Tabot tornano alle rispettive chiese, mentre festeggiamenti, canti e danze continuano lungo i percorsi delle chiese
Nel tardo pomeriggio rientro all’hotel per la cena e il pernottamento al Goha Hotel
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella tariffa)
S&T racconta…
Timkat significa “battesimo”, e in Etiopia si riferisce al battesimo di Gesù nel Giordano, festività che anche la
chiesa cattolica celebra la domenica dopo l’Epifania. Ma la celebrazione etiope ha una caratteristica unica rispetto
alle altre chiese: la fusione nella stessa celebrazione tra due elementi, uno del Nuovo Testamento, il battesimo di
Gesù, e un altro dell’Antico Testamento, rispettivamente le Tavole della Legge, le quali finiscono per essere la
vera ragione della festa
GIORNO 7 20 gennaio
lL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SEMIEN
Dopo la prima colazione partenza verso i Monti Semien dedicando la giornata all’esplorazione del Parco
Nazionale, attraversando un altopiano ondulato, profondamente intersecato da valli rocciose, che a nord e a est
digrada in una serie di precipizi (una sorta di muraglia ininterrotta lunga più di 40 chilometri) godendo così di viste
su paesaggi mozzafiato soprattutto quando si raggiunge Sankaber. Gli spettacolari pinnacoli che fronteggiano i
precipizi fanno sì che questo paesaggio sia stato paragonato per maestosità al Grand Canyon americano.
I monti hanno la particolarità di essere fra i pochissimi luoghi in Africa in cui nevica regolarmente, il nome Semien,
vuol dire Nord. Pranzo al sacco durante l’escursione. Ritorno a Gondar per la cena
Pernottamento all’hotel Ras Dejen.
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella tariffa)
S&T racconta…
I monti Siemen, il “paese del freddo”, èuno dei pochissimi luoghi in Africa in cui nevica regolarmente. Una natura
immensa, limitata dal fiume Takkazé dai suoi affluenti Balagas e Dequiquó, un legame stretto tra la terra e l’uomo,
mai interrotto. Nell’attuale regione degli Afar fu scoperto nel 1974 Lucy, uno scheletro quasi completo di
Australopithecus afarensis risalente a circa 3,5 milioni di anni fa, la più conosciuta antenata dell’uomo. L’area dei
monti Semièn è racchiusa nel Parco Nazionale omonimo, area protetta dichiarata patrimonio dell’umanità
dall’UNESCO. Accompagnati da un ranger locale, si effettua una breve escursione a piedi dove vivono alcuni
animali endemici. Non difficile da incontrare sono i babbuini Gelada, chiamate anche ‘scimmie leone’ per la folta
criniera, mentre il più raro a vedersi è il cane del Semien, un canide selvatico affine al lupo che si cerca di
proteggere dall’estinzione. Altrettanto raro è lo stambecco abissino che vive solo in Etiopia. Tra gli uccelli merita
di esser citato il gibeto. Interessante è la flora endemica del Parco che si diversifica dai pascoli di alta quota, con
foreste e piante di tipo alpino
GIORNO 8 21 gennaio
Trasferimento per LALIBELA e le chiese monolitiche
Colazione di buon mattino e partenza per l’affascinante e religiosa Lalibela. Il tragitto anche se lungo sarà ricco di
sorprese con il continuo cambiamento di paesaggi. Pranzo durante il tragitto. All’arrivo check in all’hotel e tempo
per un po’ di relax prima della cena
Pernottamento in hotel Maribela
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella tariffa)
S&T racconta…
Lalibela è una città nel nord dell’Etiopia famosa per le chiese monolitiche scavate nella roccia ed è una delle città
più sacre dell’Etiopia. L’Etiopia fu una delle prime nazioni che adottarono il cristianesimo. Si dice anche che
Lalibela, un re venerato come santo, abbia visto Gerusalemme e abbia poi tentato di costruire una nuova
Gerusalemme come sua capitale in risposta alla conquista dell’antica Gerusalemme da parte dei musulmani. Ogni
chiesa è stata intagliata in un unico blocco di roccia a simboleggiare spiritualità e umiltà. Alla fede cristiana si
ispirano molti aspetti del luogo, a cui sono stati attribuiti nomi biblici, come il fiume omonimo che è conosciuto
come il fiume Giordano
GIORNO 9 22 gennaio
LE CHIESE MONOLITICHE DI LALIBELA “la GERUSALEMME D’AFRICA”
La giornata comincia con la partenza per la visita di Lalibela, famosa in tutto il mondo per le sue chiese rupestri
uniche nel loro genere, scavate nella roccia di tufo rossa. Le chiese rupestri fuori dal centro abitato, raggiungibili
in macchina e con un ultimo tratto a piedi, differiscono da quelle di Lalibela per stile architettonico e periodo.
A pochi chilometri di distanza l’interessante chiesa rupestre di Nakuto Leab. Lungo il ritorno, tra queste impervie
piste di montagna, si ha modo di apprezzare come il giungere a Lalibela abbia il sapore della Conquista in
Terrasanta. Nel pomeriggio, dopo pranzo, si concludono le visite di Lalibela col secondo gruppo di chiese
monolitiche (la “Gerusalemme celeste”). Non di rado si incorre in cerimonie religiose. L’ultimo sovrano della
dinastia Zaguè e nipote di Re Lalibela, il Negus etiope Nakuto Leab, fece costruire queste chiese all’interno della
grotta e la leggenda narra che qui il re si ritirò per un certo periodo conducendo una vita da eremita.
Rientro in hotel per la cena
Pernottamento in Hotel Maribela
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella tariffa)
GIORNO 10 23 gennaio
DISSIE – MONASTERO SUL LAGO HIKE
Dopo la prima colazione, partenza per Kombolcha. Durante il tragitto, vedrete le piccole città di Wollo Sud e il
lago Hike con il suo monastero isolano
Pernottamento al Golden Gate Hotel
Formula: B&B (pranzo e cena non inclusi nella quota)
GIORNO 11 24 gennaio
RIENTRO AD ADDIS ABEBA
Dopo la prima colazione al mattino presto, trasferimento per Addis Abeba e all’arrivo continuazione per la visita
guidata della capitale scoprendo luoghi come il Mercato e Piazza, il mercato più elegante di Addis Abeba, e la
Cattedrale di San Giorgio
Cena in un ristorante tradizionale con musiche e danze folcloristiche prima di essere trasferiti nuovamente in
aeroporto in tempo utile per il volo di rientro in Italia
GIORNO 12 25 gennaio
ARRIVO IN ITALIA
Arrivo in Italia e fine dei servizi