GIORNO 1 – 15 marzo
ITALIA- VOLO – IRAQ (ERBIL)
Arrivo in aeroporto almeno 3h prima della partenza del volo. Disbrigo delle formalità e partenza alla volta
dell’Iraq, volo con scalo. Arrivo all’aeroporto di Erbil, ritiro dei bagagli ed incontro con la nostra guida locale.
GIORNO 2 – 16 marzo
ERBIL – KOYA – SULAYMANIYAH (3 ore circa)
Partenza dopo la colazione alla volta di Koya Town, dove passeggeremo attraverso il vecchio mercato cittadino,
lasciato inalterato da secoli, infatti, alcune delle porte e degli ingressi risalgono al XIII secolo. Ci sposteremo poi
all’antico caravanserraglio. In seguito visiteremo la Prigione Rossa, un famigerato edificio dove i seguaci di
Saddam imprigionarono migliaia di civili curdi, esponendoli alle peggiori torture. Adesso la prigione è stata
trasformata in museo con mostre che riguardano i vari conflitti del popolo curdo e sulla guerra all’ISIS. Partiremo
poi per Sulayimanyah. Da sempre centro culturale del paese ha dato dimora a molte menti curde, è oggi il centro
culturale e intellettuale del Kurdistan con università importanti come l’Università di Sulaymaniyah aperta nel 1968.
Dal 1992 è stata nominata anche centro culturale per i curdi di lingua Sorani. Qui ci immergeremo nel fantastico
mercato cittadino dove avremo tempo a disposizione per lo shopping. In serata saliremo sulla Montagna Goyja
per godere di una vista straordinaria della città di Sulayimanyah di notte. Pranzo libero. Cena e pernottamento.
GIORNO 3 – 17 marzo
SULAYMANIYAH – HALABJA – ZALM – ERBIL
Colazione in hotel. Trasferimento di circa 1 ora verso Halabja. Halabja è stata teatro dell’attacco chimico di massa
al popolo curdo, perpetrato dal regime baathista. Qui visiteremo il monumento di Halabja. Halabja: Riconosciuto
come genocidio con una serie di risoluzioni dai parlamenti di Svezia, Norvegia, Regno Unito e Corea del Sud,
l’Anfal – così chiamato dai suoi perpetratori richiamandosi a una sura coranica – rappresenta una pagina di violenza
indelebile della storia curda. Teatro di questa tragedia fu il Kurdistan iracheno del dittatore Saddam Hussein, che
perseguitò questa minoranza con ferocia e sistematicità in più occasioni. Durante e in seguito al conflitto fra Iran e
Iraq, il regime di Baghdad decise di far pagare ai curdi la loro presunta mancanza di fedeltà in questa lunga
guerra, iniziata nel 1980 e conclusa nel 1988. E proprio fra il 1988 e l’89, il regime di Saddam distrusse interi
villaggi, facendo strage di civili e operando deportazioni di massa. Le stime delle vittime dell’Anfal superano a
volte i 150.000 morti. L’episodio più noto di questa campagna di sterminio è il massacro di Halabja, avvenuto il 16
marzo del 1988. Nella città del Kurdistan iracheno furono usate armi chimiche contro la popolazione civile
provocando la morte di migliaia di persone. Secondo un’indagine medica delle Nazione Unite, fu utilizzata l’iprite,
con danni sanitari e ambientali che segneranno questo luogo e le vite dei suoi abitanti per lungo tempo. Ci
dirigiamo verso il villaggio di Zalm, l’ultimo villaggio del Kurdistan iracheno vicino al confine con l’Iran, e in
precedenza la prima linea nella guerra Iran/Iraq. Ci troviamo veramente a pochi metri dall’Iran. C’è anche una
bellissima cascata qui che visiteremo per un po’ di relax. – 4,5 ore di viaggio di ritorno a Erbil. Pranzo libero. Cena
e pernottamento a Erbil.
GIORNO 4 – 18 marzo
ERBIL – MONASTERO MAR MATTAI – KHINNIS BAVIAN – LALISH – DOHUK
Colazione in hotel e partenza verso le ore 08.00 per il monastero Mar Mattai (2 ore circa). Visiteremo uno dei
monasteri cristiani più antichi del mondo, fondato nel 363 DC dall’hermita omonimo dopo le persecuzioni subite
per mano dell’imperatore romano Giulian. Si trova sul monte Alfaf ed è scavato in parte nella roccia. Contiene una
delle più grandi biblioteche in lingua siriaca. Dalla terrazza del monastero si può vedere il punto esatto dove i
peshmerga supportati dall’aviazione americana hanno fermato l’isis. Mosul, oltre lo svalicamento, è ad appena
30km. Oggi il monastero è mantenuto dalla chiesa ortodossa siriaca. In seguito visiteremo il Khinnis Bavian, un sito
archeologico assiro noto per i suoi rilievi rupestri, costruiti dal re Sennacherib intorno al 690 aC. Poi partiremo alla
volta del villaggio di Lalish, risalente a migliaia di anni fa. Si ritiene che il tempio sia stato utilizzato per la prima
volta dagli antichi Sumeri e da altre civiltà mesopotamiche.
La maggior parte dei seguaci yazidi compie un pellegrinaggio nel piccolo villaggio di montagna almeno una volta
nella vita. Infine arriveremo a Dohuk per la sistemazione in hotel e pernottamento. Pranzo libero.
GIORNO 5 – 19 marzo
DOHUK (Amedi – Dalal)
Colazione e partenza per la città di Amadiya (scritto anche Amedi). Arroccata su un minuscolo altopiano, Amadiya
è una delle più grandi gemme storiche, culturali e geografiche del Kurdistan iracheno. Da secoli Amedi ospita
cristiani e musulmani, che convivono pacificamente. Prima della creazione dello stato di Israele, Amedi ospitava
anche una numerosa popolazione ebraica. Oggi ad Amadiya vivono quasi 6.000 persone, tutte inserite in un
minuscolo altopiano lungo solo 1000 metri e largo 550. La pacifica convivenza di molteplici etnie e religioni ad
Amadiya è esemplare in una regione piena di fanatici religiosi e intolleranza. Qui vedremo l’antica moschea di
Amedi, l’antica porta costruita nel 2° secolo a.C. e il punto panoramico della città. Proseguiremo poi per visitare
l’ex palazzo di Saddam Hussein situato sulla cima di una montagna, dalla quale potremo godere di un bellissimo
panorama- non potremo entrare. In seguito ci dirigeremo verso il confine siriano per visitare un’antica chiesa
cristiana costruita sulla riva del fiume Tigri. Inoltre avremo la possibilità di visitare un villaggio siriano.
Proseguiremo verso il ponte Dalal, costruito dall’Impero Romano. Il Delal è un antico ponte nella città di Zakho
vicino al punto in cui si incontrano le frontiere di Iraq, Turchia e Siria. Il ponte serviva nell’antichità per mettere in
comunicazione due province romane della Mesopotamia e Assiria. Il nome Delal è assiro mentre “Pira Delal” è in
lingua curda e significa “il più caro” (per la rarità e l’unicità del ponte). Pranzo libero. Rientreremo a Dohuk per la
cena ed il pernottamento.
GIORNO 6 – 20 marzo
DOHUK – ALQOSH – AKRE – SORAN
Colazione e partenza per Alqosh, situata circa 50 km a nord di Mosul (la roccaforte dei jihadisti), essa costituisce
uno dei principali centri della tradizione cristiana assiro-caldea. A circa 3 km dal centro, inerpicato sulle montagne
che dominano la città, sorge il secolare monastero di Rabban Ormisda, sede dei patriarchi nestoriani dal 1551 al
1804. Nel tempo la struttura originaria, troppo esposta ad attacchi e assalti dall’esterno, oltre che simbolo di un
periodo travagliato della Chiesa locale, è stata sostituita dal nuovo monastero di Nostra Signora delle Messi, poco
fuori la città. Oggi è abitato da un gruppo di monaci, che hanno aperto le porte a orfani e giovani profughi, rimasti
senza famiglia a causa delle violenze islamiste. Partiremo alla volta di Akre. Nel corso della storia, Akre è stata
famosa per fondere zoroastriani, cristiani, assiri ed ebrei. La città impressiona i suoi visitatori principalmente per le
sue strade labirintiche nella città vecchia e la piazza del mercato, ma la vista dall’alto della città offre uno dei
panorami migliori e più belli di qualsiasi città curda nel nord dell’Iraq. Festeggeremo il Newroz del Kurdistan
iracheno dal tramonto in poi: la festa proibita che dà inizio al loro calendario, in omaggio alle loro origini sanscrite
e al culto originario di Zoroastro, interrotto dall’islamizzazione forzata del Medio Oriente dopo l’anno Mille. Pasti
liberi. Dopo la festa ci sposteremo a Soran per il pernottamento.
GIORNO 7 – 21 marzo
SORAN – HAMILTON ROAD – NOWRUZ FESTIVAL – SORAN
Partiremo dopo la colazione per percorrere la meravigliosa Hamilton Road. Questa strada fu costruita tra il 1928 ed
il 1932, quando gli inglesi, che presero il controllo dell’Iraq dopo la caduta dell’Impero Ottomano, si affidarono al
neozelandese Archibald Hamilton per progettare una strada attraverso il terreno montuoso fino al confine iraniano.
Non solo era un percorso strategico, ma una vera e propria meraviglia ingegneristica. Hamilton ha continuato
descrivendo la sua esperienza nella costruzione di questa strada nel suo libro “Road Through Kurdistan:
The Narrative of an Engineer in Iraq”. La strada si snoda attraverso paesaggi incredibili, da gole, canyon, fiumi e
montagne.
Ci fermeremo lungo la strada alla cascata di Gali Ali Bag, al canyon di Rawanduz, al monte Korek (funivia) e alla
cascata di Bekhal. Dopo aver esplorato Hamilton Road, ci uniremo alla famiglia della nostra guida locale per un
picnic (meteo permettendo). Il Nowruz (persiano: زورون (è una festa tradizionale persiana che celebra il nuovo anno
ed è considerata la festa più antica del mondo e cade in corrispondenza dell’equinozio di primavera. La sua
origine risale al periodo persiano pre-islamico. Torneremo poi a Soran per il pernottamento.
GIORNO 8 – 22 marzo
SORAN – BARZAN REGION – ERBIL
Dopo colazione partiamo da Soran per visitare la Grotta di Shanidar, sul Monte Zagros, rifugio dell’Uomo di
Neanderthal. Proseguiamo poi a visitare il Monumento del genocidio dei Barzani. Pranzo libero. Arrivo ad Erbil,
cena e pernottamento.
GIORNO 9 – 23 marzo
ERBIL
Colazione in hotel e partenza con la guida locale per vistare Erbil. La testimonianza tangibile della plurimillenaria e
continuata presenza umana in questo luogo è rappresentata dalla Cittadella di Erbil o Citadel che poggia su
un’altura artificiale di circa 30 metri (tell) composta da sedimenti dell’abitato del giorno zero. Divenuta Patrimonio
dell’Umanità nel 2014 è di certo il polo di attrazione turistica più importante della zona. Una città fortificata
completamente ristrutturata accessibile esclusivamente a piedi da una delle due porte di sicurezza che dominano
l’altura. Visiteremo il Qaysari Bazar, il vero cuore commerciale della città prima dell’arrivo dei centri commerciali (a
decine sparsi ovunque). Il mercato coperto di Erbil, è composto da decine e decine di vie minuscole che
convergono verso il centro. Ci potrete trovare di tutto, per certo nelle zone perimetrali trovate Cambi Cash (sicuri e
affidabili, e se sei bravo puoi anche trattare tranquillamente qualche decimale), ristoranti e bar dove potrete
fumare narghilè e sorseggiare the bollente. Andando nelle zone interne potrete trovare veramente di tutto. Da
negozi di abbigliamento, di tessuti e sartoria, edicole, oreficerie (con vetrine dorate da far pensare che sia tutto
falso… ma non lo è!), falegnami, venditori di miele e sapone, negozi di telefonia e fotografia, interni locali con
decine di varietà d’olive e una marea di negozi pieni zeppi di “cinesate”. Visiteremo poi la Moschea Jalil Khayat,
con i suoi due altissimi minareti, seguendo le tradizione dei locali, per vivere un viaggio mistico che inizia con il
classico lavaggio dei piedi, per poi poter accedere al suo interno e lasciarsi trasportare da spazi che spiccano verso
l’alto e da giochi di luci che si riflettono sulle pareti interne. Visteremo inoltre il Minaret Park e il Quartiere ebraico.
Pranzo libero. Cena e pernottamento in hotel.
GIORNO 10 – 24 marzo
ERBIL – VOLO – ITALIA
Colazione e trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo di rientro in Italia